Friday, October 12, 2007

IL MACEDONE


“Oh” dice adesso lui “ma saresti disposto raccontare certi eventi, per esempio, che ti trovi qui…”
“Sì che sono in un lupanare sofisticato, che vado in giro con due amici drogati e con mia moglie imputtanita e con un commerciante di droga che tiene un poveretto prigioniero e fra non molto lo torturerà e forse lo condannerà a morte, proprio mente l’Unione Europea sta mettendo al bando la pena di morte con voto unanime eccetto quello della Polonia che attualmente è governata da due gemelli e questa è la fantasia che supera la realtà, ed è talmente asservita all’America che si farebbe impiantare una specie di scudo stellare in casa, con la possibilità di essere bombardata per niente persino dall’Iran che forse vuole rinverdire i fasti dell’Impero Persiano e le avventure di Dario e di Serse…”
“Forse questo ragazzo ha bisogno di sesso”Interviene la ragazza musulmana. Lo vedo un po’ stressato. Potrei anche parlare delle imprese di Megalexandros e delle figlia di Dario Statira che divenne sua moglie e la sorella Dripeti, invece, fu data a Efestione, più bello certo di Alessandro, ma così innamorato del re da scatenare di continuo risse per la gelosia. Quelle con Cratero, l’altro angelo custode di Alessandro, e con Eumene, il primo segretario, erano memorabili eper certi versi spettacolari. Per non parlare del livore reciproco con quel bellissimo soggetto, l’eunuco Bagoa, che Alessandro tenne con sé fino al giorno della morte. Proprio lui che aveva sempre respinto, e con violenza, chi gli proponeva dei ragazzi. Con Bagoa fu diverso. E Bagoa era molto geloso di Efestione, fino alla follia.”
“Basta!!” Grido ora io e mi getto sulla ragazza. Mi ci strofino contro e in pochi minuti sono pronto per infilzarla. Lei senza smettere di parlare mi infila abilmente il condom . inizio a pompare ma lei non si rilassa tanto, guarda il maggiordomo-analista- eunuco con aria indispettita. Come se io non ci fossi, lui continua a litigare con lei.
“tu mi sbeffeggi per il mio presunto stato di evirato. Ma sappi che la mia virilità non è per niente defunta. Ho una carica erotica passiva enorme. Se voglio posso prendere il testosterone e ottenere ottime erezioni. Tu ti vanti di essere stata in una tribù di berberi, ma ti ricordo che lì eri una schiava e sei fuggita solo perché hai commesso un gesto che per tua fortuna non aveva precedenti e non era contemplato dalle regole di quel popolo. Poi a Malta non hai combinato molto.”
Lei risponde:
“A Malta ho anche molto studiato e sono diventata meglio di qualsiasi geisha. Nessuno ha la mia cultura.”
Da notare che questa conversazione avviene mentre io sono al lavoro con il mio rapporto sessuale. Per fortuna che quando parto sono come un treno a vapore, nessuno mi ferma, altrimenti non sarebbe difficile demoralizzarsi soprattutto per via della scarsa attenzione che mi viene prestata. Lo psicanalista insiste:
“Ciò che deprime non è il pensiero di una che la pensa diversamente da me, sia mai.Ciò che deprime sono le voglie morbose, e quindi volgari, di negare la forza etica del messaggio di Alessandro come anche quello di Che Guevara. Strumentalmente, come si usa. Ciò che deprime è chiudere gli occhi di fronte alle scelte di due uomini che hanno sacrificato i loro affetti per cause vive ancora oggi. Comunismo spontaneista e ellenismo. Perché a rendere immortale il Che e Alessandro, a dar loro quella «pericolosa abitudine di continuare a nascere» - coma la chiama Eduardo Galeano, non è l'iconografia moderna ma sono i milioni di individui che vivono oggi sotto la soglia di povertà. Uomini e donne che non hanno bisogno del "capitalismo compassionevole" “(mostro linguistico) alla Bush o dell’aristotelico “rasoio di occam” o del neo-platonismo di Marsilio Ficino: uomini e donne che chiedono invece riscatto e giustizia e non vogliono tra le palle l’Impero Romano o peggio il Sacro Romano Impero .Ciò che deprime è il gioco di nascondere l'impegno incondizionato di Guevara e del Macedone alla causa rivoluzionaria e politeista, espressione di un amore incondizionato per l'oppresso e lo sconfitto.Ciò che deprime sono le penne d'oro dei tanti Vargas Llosa che crescono e si riproducono anche in Italia.Ciò che conforta, invece, è che quanto più li insultano, li manipolano, li tradiscono o mentono sulle loro idee e i loro suoi atti, tanto più rinascono come aironi dalle paludi dell’Indo.”
Invece la ragazza, in assoluta contemporaneità, con piglio da saputella autoironica, mentre subisce spavalda le mie stantuffate, prosegue con le sue argomentazioni a mo’ di lezioncina:
“Efestione sposò Dripeti perché Alessandro, come lui stesso disse davanti a tutti, voleva che i figli del suo amico e amante fossero suoi nipoti. Oggi qualcuno potrebbe pensare che era un sistema, per due uomini che si amavano, di avere figli insieme. Dripeti purtroppo non ha avuto voce nella storia. Lei restò vedova addirittura prima di Statira. Il che, forse, la lasciò del tutto indifferente. Quando Roxane fece uccidere Statira era con Dripeti, così rimasero entrambe accoppate. Brutta storia. Brutalità. Raccapriccio. Molti si sono chiesti perché mai Statira non abbia alla fine sposato Mazeo che pure era passato dalla parte di Alessandro solo una settimana dopo aver eroicamente combattuto contro di lui a Gaugamela. Semplice: Dario aveva avuto, tutt’e due le volte che l’aveva offerta, troppa fretta. Quando Mazeo morì, nel 328, Statira non aveva ancora tredici anni, l’età minima, nell’Impero persiano e nelle Satrapie, perché una fanciulla fosse data in sposa. Quando Alessandro la prese ne avevo sedici, allora considerati più che sufficienti. Dripeti ne aveva quindici.”
Finalmente termino il mio lavoretto. Sono esausto. Osservo i volti piccati di quei due, mentre progetto di chiedere un rimborso alla Maitresse, anzi di non pagare affatto per scarsa compartecipazione morale. Poi mi accorgo che si è inserito un terzo personaggio. Uno dei Rom, in canotta, cappello e cicca in bocca, ci sta guardando da distanza ravvicinata con le braccia conserte.
“Ecco, bene” Dico io “Esprimi pure liberamente anche tu il tuo parere. Mi raccomando, sei libero. Non auto-censurarti. Esprimiti con parole tue e parla dal profondo del cuore.”
Quando estrae il coltello mi sorge il dubbio di essere stato forse troppo sarcastico. Ma per fortuna vedo subito che si accinge ad usarlo per la pulizia dentale. Lo guardo meglio. Ha una specie di baby-face e ha pure gli occhi buoni. Mi fissa compassionevole.

0 Comments:

Post a Comment

<< Home