Thursday, September 27, 2007


Caronia è un piccolo centro in provincia di Messina che comprende poco più di 4000 abitanti.
Negli ultimi mesi è stata al centro delle attenzioni di scienziati, giornalisti e curiosi di tutta Italia a causa dei fenomeni di autocombustione nelle abitazioni che hanno interessato Canneto, una frazione marittima del comune in provincia di Messina (Italia).

Costà sono stato condotto da Erminio, il fratello della modella grassottellla, in elicottero, insieme al suo secondo che si leggeva "Mein Kampf". Entrambi erano tatuati nella schiena e negli avambracci e si facevano tra solo sequele infinite di mossette tipo saluti

"Ma hai letto almeno un altro libto in vita tua o quello è il primo e l'ultimo?"

Gli ho chiesto nel frastuono, ma lui mi ha risposto che era meglio che mi rileggessi il Corano.

Io gli ho fatto notare che Hitler aveva assoldato SS islamiche bosniache allora lui ha lanciato il libro dalla finestra ma questo era rientrato come uno sparviero terrorizzato.

"hai visto?" Mi ha chiesto mostrandomi la boccca coi denti d'oro e variopinti.

La modella era assente alla gita. aveva addotto come scusa emicrania, cancro, porpora citopenica idiopatica. Maledetta lei e i suoi porno-robot e le sue stanze dell'erotismo, ma meglio così, chissà che deflorazioni mi sarei beccato.

Siamo atterrati nel mezzo della città, nella piazzetta alberata. Il palazzo di cemento mi ha avvolto, come mi fosse venuto addosso, con le sue vetrate, i suoi balconi rientrati. Dovevo attraversare il porticato e salirvi. Tutto mi è sembrato diverso da bologna. Nel corridoio ho ciarlato, assennatamente, con una persona, forse un ebraico sefardita. Ho avuto tema che la mia voce si spargesse, in quel vuoto, oltre il dovuto. Per un attimo ho perso l'orientamento e ho sbagliato direzione: solo un paio di metri e sono tornato sui miei passi. L'altra persona era arrivata a destinazione in silenzio. Il silenzio scuro che avevo conosciuto quando ero rimasto chiuso tre anni nelle carceri di Tripoli, Libano. Sulla soglia - qualcuno mi aveva aperto la porta - e fui accolto. Jen, una ragazzi quindicenne.

Mi parla di sue vicende:

non convinta della terribile disgrazia che gliel'ha portata via per sempre la sorella maggiore, decide di indagare fino in fondo.Una serie di eventi strani tra cui l'arrivo del fidanzato della sorella Marta e lo strano personaggio travestito da Babbo Natale; portano i suoi conoscenti a credere che fosse diventata tossica cocainomane, eroinomane solo come secondarismo legato alla necessità di sedazione. Solo il fratello della sua migliore amica crede ancora che sia stato un omicidio e continua ad aiutarla pur avendo tutti gli amici, i parenti, i semplici coniscenti, i vigili, i politici, i mafiosi, i comunisti, gli ecologisti, tutti contro.Quando tutte le piste sembrano portare in un vicolo cieco, delle foto scattate dalla sorella quando era ancora in vita portano Jen a scoprire la verità.
"Che verità, allora dimmela!" le ho detto.

"Ma c'è il segreto istruttorio."

"Mandamelo per e-mail, per sms, per fax!"

"Ok ma considera che la moglie del tuo amico mi fa il filo. Io non sono gay, ma potrei farmela come amante. Voglio qualcuna che mi tratti come un budino!"

A questo punto l'elicotterista mi ha portato via mostrandomi una cassetta di fiale di morfina, come se me ne dovesse fregar qualcosa.

"Quando rivedo tua sorella mi sente." Gli faccio.

"Non credo. Oggi è stata uccisa con l'atroce metodo della garrota."

"Cazzo!"




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