Friday, September 28, 2007

gli dei; Amon, Ra e Ptah


Al ritorno trovo il mio amico acovacciato nel mio letto insieme a sua moglie e alla mia, Formano in terzetto di teneroni. Hanno fatto il bagno e mangiato pizza, ci sono asciugamani e pezzi di pizza che puzzano ovunque per la casa, ma il letto è pulito, sembra un nido di allodole. Chiedo spazio e mi viene fatto spazio proprio in mezzo tra le due femmine. Entrambe mi toccano il sesso che si è un po' indurito, ma è un segno più di cameratismo che di erotismo. L'ora è tarda, vogliono continuare a dormire. Ad un tratto il mio amico dal suo angolo pone un problema. Dice:

"Forse la caratteristica più evidente del paganesimo è la negazione della onnipresenza del dio. Gli dèi sono dèi della Grecia, non dell’universo; e in Grecia hanno la loro sede. Socrate nel Fedro è preda delle ninfe perché sosta nel loro territorio: al di fuori di esso, la loro presenza è inavvertita. Il dio, anche se invisibile, è limitato nello spazio: se è in un luogo, non è in un altro. (Questo, tra l’altro, mette al riparo il paganesimo dalle critiche del relativismo culturale. Ognuno ha le sue divinità nel suo territorio: è naturale che siano diverse"

E io gli rispondo:

"Nel libro della Genesi Dio è chiamato con due nomi: "Elohim" e "Yahweh". "Elohim" è il plurale di "El" (l'equivalente italiano di "Dio"). Questo plurale ebraico indica, di fatto, "più di due". Letteralmente si traduce "Dii", eppure nella Bibbia è sempre accompagnato dal verbo al singolare. Già in Genesi 1:1 si legge che nel principio "Elohim (i Dii) creò i cieli e la terra" (Gen. 1:1) e non "crearono" i cieli e la terra. Questo nome viene usato per sottintendere fin dal principio la Trinità (Padre, Figlio, Spirito Santo, tre Persone ma al tempo stesso un unico Dio).Il nome "Yahweh" proviene da un verbo ebraico che vuol dire "essere", dunque denota esistenza: Dio è "l'Io sono", "l'Eterno". Questo è il nome con cui si fece conoscere agli uomini"

Mia moglie dice:

"Di questa notizia sentivo proprio una profonda necessitò, che mi proveniva dai più oscuri recessi del pancreas e della cistifellea."

Il mio amico prosegue:

"Nonostante tutto, non è semplice per un osservatore ateo o neutrale di demarcare una frontiera tra politeismo e monoteismo. È perciò che il monoteismo cristiano può non presentare delle caratteristiche di un rigore assoluto. La nozione di Trinità, per esempio, pone qualche problema. Il cattolico comune ha spesso egli stesso delle difficoltà a capire la natura esatta di Dio il Padre. Le differenze che esistono tra Dio, Gesù, il Cristo ed il Sacro Cuore sono per lui delle più confuse. Egli considera semplicemente che "tutto ciò, è un po’ la stessa cosa". Allo stesso modo, potremmo trovare una connotazione politeista nella venerazione dei Santi o nel culto differenziato di Nostra Signora di Parigi, Nostra Signora di Lourdes o ancora Nostra Signora di Fatima. Eppure, il cattolico non ci vede altro che differenti rappresentazioni della sola ed unica Vergine Maria. "

La moglie del mio amico bofonchia:

"Ora comincia la fase in cui sono d'accordo ma continuano a discutere. Proviamo a dormire."

In effetti sono stanco e tento di terminare:

"San Padre Pio può essere considerata una vera e propria divinità moderna, una delle ultime sgorgate insieme al Sai Baba e al Mago Otelma, su misura di certi bisogni tipici di un territorio.

In particolare la necessità di guarire da malattie non mortali della cute, delle ossa e dei nervi in zone poco servite dai servizi termali."

La moglie del mio amico pone fine alle discussioni:

"Domattina chi non ha scopato sarà ammesso a farlo. Ma ora si dorme."

Labels:

0 Comments:

Post a Comment

<< Home