Tuesday, October 16, 2007

MARIE TRINTIGNANT


Già l’infermiere dove si trova. Nell’angolo a lui asegnato. Avvoltolato tra le spire della sua spilungona Uma Thurman, entrambi inerti, ebbri d’amore, così sembra.
“ci sono voci nel bagno. Si sentono donne dolenti che parlano, soffrono, raccontano vicende scabrose.” Sussurro.
La ragazza nordica è la prima a muovere lentamente qualche arto, come una mantide religiosa si scosta dal cadavere del maschio sacrificato. Dice:
“Ma voi ascoltate le voci… credete che le cosa siano come sembrano… ma tutto dipende da cosa la gente crede. Le valutazioni borsistiche sono la traduzione numerica di ciò che la gente crede che sia, non di quello che è.”
“Ti prego abbracciami. Non conversare con costoro. Sono miei amici, ma ciurlano nel manico.” Implora l’infermiere. “Ho bisogno di affetto. Accoglimi tra le tue braccia. Offrimi il tuo sesso da tenere in mano come un cucciolo di gatto appena frullato in lavatrice! Miracolosamente sopravissuto!”
“Decisamente il sesso gli fa bene, gli rinforza la vena poetica.” Dice il mio amico.
Ma è la ragazzona a tenere il pallino:
“Se in una nazione prevalesse per esempio l’inflazione e la gente invece credesse che a prevalere sia la deflazione, cosa credete succederebbe?”
“Sicuramente aumenterebbero gli omicide inter-famigliari.” Dico io “E i suicidi, e ogni atto violento. Verrebbero mangiati gli animali domestici!”
“Sciocco!” Mi dice lei “Qui ogni ragazza ha la sua storia e il suo segreto, ma a pensarci bene ognuna racconta sempre la stessa storia, quella della propria integrità assaltata ma mai violata. Invece è il contrario, qui tutte hanno abdicato. C’è quella che non ha nemmeno fatto le elementari e si finge colta, quella che si è fatta toccare dal nonno in cantina in cambio di un Ciocorì e vent’anni dopo sente la compulsione di raccontarlo al marito, ma per poterlo fare deve inscenare un contesto di grave depressione e di taglio delle vene. Così va la vita.”
“cosa succede?” Chiede la Maitress comparsa da chissà dove, che ora indossa una specie di pesante cappotto napoleonico molto spaccato anteriormente, in modo che spuntino le gambe bianche, piuttosto magre ma estremamente toniche.
“Oh” dice la ragazza marocchina, anch’essa materializzatasi “I ragazzi qui hanno sentito delle voci nel bagno, come degli aliti di vento. Qualche lamento di anime morte ancora vaganti sulla crosta terrestre. E Silvia ha raccontato loro la triste storia di “la morte non sa leggere” di Ruth Rendell, quello di tutte queste Sherazad al contrario, che sono tante e non una e che raccontano sempre la stessa storia, cambiando al massimo i nomi, le città, i tempi, ma conservando la struttura essenziale. ”
“oh, ma allora ti chiami Silvia e non Strenna come mi avevi detto.” Si lamenta l’infermiere “Io allora ho gridato il tuo nome invano! E’ stato tutto inutile! Una fantasia gettata alle ortiche! Se quello non era il tuo nome allora tu non eri tu! E’ la rovina! E’ la fine



“Fate stare zitto questo cretino, io vi risponderò solo sulle narrazioni udite in circostanze non ripetibili. Non credo abbiate alcuna prova e nemmeno nessuna registrazione.” dice la mistress “Mi spiace veramente per questa incomprensione Evidentemente si tratta di invertire un racconto con la relativa chiosa - se la chiosa diventa testo originario togliere qualcosa vorrebbe dire invertire il flusso del tempo e l'ordine delle cose con effetti devastanti sulla stabilità del mondo - scusa ma devo togliervi dai preferiti”
“E questo per noi è un dolore estremo.” Dice il mio amico “come puoi infliggercelo?”
“Oh ma secondo te la terra gira da ovest verso est o da est verso ovest?” Chiede lei gettandoci nel panico.
Ci salva l’irruzione delle guardie del corpo di Ennio Doris, all’inizio poco riconoscibili a causa del costume da NOCS che indossano. Sono armati fino ai denti e parlano tenendo una tipica posizione di “tre quarti”, pronti a mosse di attacco e di difesa. Inoltre si muovono in perfetta sincronia restando costantemente schiena a schiena.
“bisogna che ognuno ritorni al proprio Collegio elettorale. Ci sono le primarie del Partito democratico.” Dice uno dei due.
“accidenti” dice l’infermiere “devono aver sniffato roba buona.”
“Ennio vi implora di salire sull’elicottero. Vuole rispettare il vostro sentimento di elettori di sinistra.” Dice quell’altro.
“In effetti non mi dispiace votare. Vorrei più che altro incoraggiare i ragazzi.”
“Che ragazzi?” Chiede il mio amico.
“i ragazzi. Qualche giovane che fa politica in maniera volontaristica, per passione, senza subdole finalità”
“ma che ne è dell’antipolitica straripante, dei vaffanculo di Beppe Grillo?” chiede coraggiosamente in quanto extracomunitaria la ragazza marocchina.
“Tu dovresti telefonare a Rula Jebreal, la giornalista palestinese, avete un’intelligenza molto simile, dovreste discutere insieme e commentare liberamente gli avvenimenti di cronaca, ne trarreste reciproco beneficio.” Mi pregio di dire “E per quello che riguarda l’antipolitica, ritengo che sia la stessa cosa rifritta. Ossia speranza che la politica italiana esca dalle secche delle varie caste e decolli su modelli un pochino più nord-europei. Ma forse questo avverrà quando sarà troppo tardi, quando la decadenza sarà ormai irreversibile e gli italiani si saranno ormai svelati come un popolo di mollaccioni.”
Il mio amico si chiede:
“ma perché Ennio vuole farci votare? Non è un simpatizzante di Forza Italia? Che motivi avrà?”
“bah” Rispondo “E’ un tuo amico. Non sempre gli avvenimenti sono lineari. Forse vuole apparire corretto, forse lo è totalmente. E’ uno che mangia a pane e risvolti etici. Forse ha tenuto conto del parere di Pusher o di Scaramella. Chissà. Proseguiamo. Vediamo che accade.”
Salutiamo in fretta tutte le ragazze. Il mio amico si raccomanda anche per quelle fantomatiche che erano dall’altra parte del bagno. Paghiamo con carte di credito. Mi viene scontata la seconda parte della psicoterapia col maggiordomo-eunuco, in quanto non usufruita. Le cifre vengono addizionate del cinque per cento a causa di una fantomatica tassa locale che viene attribuita al malgoverno del “cacciatore di angeli” Sindaco Massimo Cacciari. Tutti evitano di polemizzare su questa questione la Mistress saluta baciando sulle guance solo il mio amico. Gli altri ci snobba.
E via. Si riparte, mentre gli ultimi spruzzi di sole rossiccio si mischiano alle acque torbide della laguna.

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