Thursday, October 25, 2007

GAVIGNANA


Gli unici che osano guardarci da una certa distanza di sicurezza sono i giovinastri con le ruote sotto le piante dei piedi: Skate-boards, pattini-stivaletto, rollerblades. Essendo predisposti alla fuga, non vogliono perdersi questi sbarchi di task-force. Anche se deve essere un po’ deludente veder la nostra truppa snocciolarsi per i fraticelli dei giardini.
Procediamo alla spicciolata diretti alla sede elettorale Bastia, dove voteremo tutti a cura del magico Ennio Doris. Volano frasi incrociate, commenti presi dalla cronaca e dalla politica, borbottii privi senso finalizzati ad arieggiare la cavità orale.
“hanno condannato la Franzoni a 15 anni.” Dice mia moglie “Se invece confessava subito le avrebbero dato una condanna simbolica e l’obbligo a curarsi. Ora avrebbe finito.”
“Ma giunta a questo punto potrebbe confessare?” Chiede il mio amico.
“Chissà.” Dico io “Dopo aver tenuto il sistema giudiziario in scacco per tutti questi anni. Suonerebbe come una presa in giro insopportabile. Non credo cambierebbe la condanna. Poi ha fatto un altro figlio riparatore. Un figlio sapendo di aver ucciso il predecessore perché non era riuscito tanto bene. Ora son cazzi. La gabbia mi sa che non riesca più ad evitarla. Si lamenta che non ha il diritto di sapere chi avrebbe ucciso il figlio, ma anche questa frase fa parte del pensiero magico. Non potrebbe accontentarsi che venga provato che qualcuno, uno qualsiasi, sia entrato in casa sua al momento dell’omicidio? Il fatto che questo qualcuno sarebbe entrato improvvisamente in una casa sconosciuta, in dieci minuti avrebbe severamente ucciso un bambino sconosciuto e se ne sarebbe andato per sempre senza lasciare tracce.”
“Purtroppo è un delitto relativamente frequente.” Dice Igor marini in piena fase di iper-perfusione encefalica. “Come quella del maschio che fa strage di tutta la famiglia e poi conclude la faccenda rivolgendo le bocche di fuoco verso di sé.”
Il mio amico è preoccupato per le elezioni. Dice:
“A parte il voto per Veltroni, sono preoccupato per l’altra scheda, non so se è provinciale o regionale, vede lo scontro tra un certo Caronna e un certo La Forgia.”
“sono due politici dell’area dei Democratici di Sinistra. Solite beghe politiche di andirivieni tra le varie formazioni.” Dice l’infermiere.
“mi spaventa il nome. Sembra quello di un condottiero toscano del ‘400. Quelli che passavano a fil di spada i nemici.” Prosegue il mio amico e sua moglie lo canzona con tono aulico:
“Nel 1530 a Gavinana, sui monti appenninici vicino a Pistoia, avvenne lo scontro fra le truppe di Francesco Ferruzzi della Repubblica di Firenze e quelle di Fabrizio Maramaldo lurido servo dei sudici invasori Spagnoli, Ferruzzi, gravemente ferito, fu condotto al cospetto del pessimo Maramaldo e prima che questi l'uccidesse con una pugnalata, riuscì a gridargli in faccia le suddette parole. “vile, tu uccidi un uomo morto” che l'accusavano di vigliaccheria, perchè infieriva su un uomo sanguinante incapace di difendersi. In riferimento a quell'episodio, oggi si adopera il verbo maramaldeggiare per ammonire chi approfitta dei più deboli. Nella stessa battaglia Brunetto Brunori rimase infilzato da una lancia da parte a parte e non si sa come ma si salvò la pelle. In seguito a questo la famiglia fece costruire un gruppo di statue lignee piuttosto inquietanti perché si vede proprio questo tizio bello tranquillo che se ne sta in piedi trapassato come un tordo allo spiedo e insieme a lui la sua simpatica famigliola. Una ventina di anni dopo toccò a Giovanni De Medici detto “dalle bande nere” perire in quanto colpito da un falconetto, un cannoncino regalato ai lanzichenecchi dal Duca di Ferrara. La cosa provocò un certo sconcerto in quanto il giovane nobile fu colpito da un’arma da fuoco, e alcune comissioni ne sconsigliarono l’uso in caso di guerre e di scaramucce. Nella battaglia napoleonica di Lipsia, detta battaglia delle nazioni, nel 1813, i soldati impiegavano ancora mezzo minuto per ricaricare il fucile tra un colpo e l’altro e non potevano verificare la precisione del proprio colpo in quanto venivano avvolti da una nube di fumo. Un casino inimmaginabile.”
“La battaglia di Gavinana è del 3 agosto 1530” Borbotta Scaramella mentre si ferma e si massaggia i polpacci gonfi e violacei per via di una brutta flebite. Mario è tabagista, respira male, non si sa se arriverà vivo al seggio elettorale. Spesso si ferma nei bar a bere dei bicchierini, dopo di che sembra che si riprenda un pochetto, allunga un poco il passo e prosegue tossicchiando.
“Ma avete ingoiato un volume dellEnciclopedia britannica?” Chiede l’infermiere.
“No, la Treccani è più commestibile. La carta viene dalle foreste dell’Abruzzo, c’è meno cellulosa e più proteine.” Dice quella furba sgualdrina di mia moglie.

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