Thursday, December 20, 2007

amanda









“Ma insomma, cosa aspettiamo a dipingerlo di rosso o di blu?” Grida D’Annunzio.
“Rapiamolo a zero!” Grida Tazzio.
“Crocifiggetelo nudo sulla via Appia!” Dice Scaramella in odore di ironia. “Come Spartacus!”
“castriamolo di un testicolo!” Dice Criceta, ironica sì ma troppo autocompiaciuta per essere totalmente insincera.
“Non sono contrario a cambiar sesso. Voglio la castrazione completa.” Borbotta Saulos.
Intanto si accinge a noi una figura femminile già vista.
“Chi è questa puttana?” Chiede Julia, piuttosto sospettosa.
“Ho sbagliato autobus.” Si giustifica la scipita ragazzetta “sono scappata casualmente dal carcere. Una detenuta si è impiccata ma non è morta. Penso volesse fare il suo numero. Una rumena isterica con la fissa di organizzare la prostituzione e il commercio di alcolici. Io le ho detto che gli alcolici sono legali e che ormai la prostituzione è autogestita. Sono decine le ragazze che si offrono attraverso internet al migliore offerente, anzi per l’esattezza scelgono il cliente quasi come fossero dei rapporti amorosi. Avete un po’ di fumo qui?”
Ci guardiamo stupefatti.
Dice Saulos:
“Ma questa è Amanda Knox! Se non era un’assassina poteva fare tranquillamente la porno star con un nome del genere!”
“Sì, come Dick Diver, il malinconico personaggio di Tenera è la notte, una tenera animella racchiusa in un nome perverso e brutale!” Dice Criceta, solita sapientona.
“Ma come sei fuggita, Amanda?” Chiede Scaramella.
“Oh non ho ben capito come ho fatto. Bisogna saper aspettare in zona, prima o poi la fortuna arriva.”
“Ma insomma, sii più specifica.”
“Oh, biancheria, fuga col camion.”
“Ancora permettono queste cose” si agita Saulos “ora questa assassina diventa la star della situazione e il mio interrogatorio va a puttane!”
“Ma cosa dici a proposito del fatto che vieni accusata in quanto americana. Che vieni da una città, Seattle, nota per la pulizia delle strade e per i serial killer, tanto è vero che eliminare un cadavere può essere un problema serio in quanto dà troppo nell’occhio?” chiedo a palese rischio della mia incolumità.
“I tempi di Seattle erano favolosi. Andavo a scuola la mattina e al pomeriggio mi facevo legare e i ragazzi gareggiavano a farmi vomitare.”
“cosa?” Chiede ingenuamente il io amico.
“Su, non capisci?” Si insinua l’infermiere.
“Ora voglio dirvi che io ho sempre avuto problemi sociali. Sono un asociale!” Grida Saulos.
“Oh, ma avere due reietti al contempo è difficile…” Mormora D’Annunzio.
“Potremmo usare Amanda come capro espiatorio.” Avanza questa proposta Uriele. “Visto che è palesemente colpevole, nel caso Saulos fosse da punire potremmo fustigare un po’ la ragazza al suo posto.”
“Io non sono completamente contraria.” Dice Amanda.
“E’ un’idea stupenda!” Chiosa Abele.
“Stupenda il cazzo!” Si inserisce il mio amico “Le colpe di uno vengono pagate da un’altra, solo perché è una strega!”
“Che brutta parola, witch.” Singhiozza Amanda “Quando ero a s-Seattle spesso mi sono ritrovata chiusa in questi scantinati completamente nuda, fortuna che non era tanto freddo. Le prigioniere accanto a me venivano mutilate giorno dopo giorno fino a che di loro non restava che il tronco. Era veramente preoccupante. Spesso accadeva persino di notte, così che venivo svegliata di soprassalto. Arrivavano degli sgherri e tagliavano un braccio o una gamba così come se niente fosse, scegliendo a caso tra le vittime. Solo per pura fortuna non ci ho rimesso un arto. Si sentiva anche odore di sangue e di carne. Poi dopo qualche giorno c’era qualche avvenimento favorevole, a volte arrivavano i federali, altre volte ci dovevamo accontentare della polizia locale o nei casi più estremi di qualche associazione moralista femminile, tipo esercito della salvezza. Dei gruppi vocianti e polemici di suffragette che coprivano di insulti quei boias vestiti di pelle nera, con le loro canotte e i pilucchi che facevano capolino dal torace.”
“Che vicenda!” Mi onoro di commentare.
“ora vorrei la parola” dice Saulos “dico che ho sempre avuto difficoltà ad entrare in un gruppo. Anche nella mia città c’erano afro-americans, latinos, muslims, siciliani, fratellanza ariana e io ho sempre fatto fatica ad inserirmi. Sto nei gruppi un po’ per caso, poi fra i principi e la solidarietà di gruppo scelgo sempre i primi, quindi vengo scambiato per traditore!”
“Primo: che città? Secondo: cosa c’entra con il capo d’accusa?” esclama imperioso D’Annunzio e poi cerca con lo sguardo approvazione da parte di Pusher.
“Di cosa è accusato?” Chiede Amanda.



“Questo bastardo doveva spacciare droga. Doveva prendere la sua fetta da una cassaforte. Invece ha rubato anche quella degli altri spacciatori.”
“L’ho rubata per farmela!”
“Ti sei fatto 300 mila euro di eroina? Hai mai sentito parlare di overdose?” Chiede Razzio.
“Sono andato una settimana in montagna insieme ad un gruppo di amici. Poi ne arrivavano altri dal paese.” Si giustifica.
“Ah sì e pure i vecchietti montanari e le contadinelle. E pure il sindaco. Ma ti rendi conto della quantità che avete consumato?”
“Il Sindaco no, ma sono certo che ad un certo punto è arrivato un Console.”
“ma chi cazzo è un console?”
“Pompeo Magno era un Console di Roma.”
“Sì ma questo non gli ha impedito di restare decapitato ad opera del faraone Tolomeo” Dice l’accusato.
“Senti, Saulos” mi inserisco generosamente “forse è meglio tu rimanga più concentrato. Non devi cercare il contraddittorio in qualsiasi argomento. Non c’è disaccordo sulla storia di Roma. Casomai c’è sulla ricostruzione dei fatti concernenti il tuo furto.”
“Obiezione!” Dice Uriele “E’ una presupposizione!”
“Ma vaffanculo!”
“Ora” Si concentra Saulos “Devo anche dire di avere difficoltà con tutte le mentalità burocratiche. Tutti quelli che credendo di conoscere la legge si creano dei limiti di azione e di comportamento e non fanno alcun passetto oltre. Un modo eccessivamente prudenziale di intendere l’esistenza. Una scusa per non assumersi responsabilità. Un branco di paracelo. Questo si vede soprattutto nella pubblica amministrazione. Io questo non lo sopporto.”
“E per questo hai sfottuto diversi panetti di eroina ad un criminale incallito… scusa Pusher … capisci… la foga dell’interrogatorio…” Penso che dovrei stare un poco più attento a parlare.
“non preoccuparti.” Dice lui “sei nel libro dei Giusti, ma non esagerare se non vuoi che ti faccia tagliare un padiglione auricolare”
“Bene scusa grazie scusa”
“Ma sentiamo un attimo Amanda” dice Pusher mentre le si avvicina lascivo “tu quindi avresti ucciso meredith? Tu insieme a Raffaele e a Lumumba?”
“no, non Lumumba, era Rudy” Dice lei.
“Amanda, ingenua!” Dice Criceta.
“Così hai ammesso tutto! Ammanettatela! Leggetele i diritti!”
“vedo i flash Vedo i flash!” si difende la malcapitata.
“ecco,” torna in auge Saulos “io volevo solo dimostrare che si può anche agire al di là della stretta legalità, si po’ buttare il cuore oltre l’ostacolo!”
“invece sei un ladro e un assassino!” grida Amanda.
“ma senti chi parla!” dice uriele.
“Ma che casino!”
“Sentite ragazzi, se continuate così sono costretto a chiamarmi fuori.” Dice Ennio e se ne va tra le pozzanghere con il culo dritto come una diva. Poi si gira e dice: “è un vero peccato perché ancora due giorni e vi avrei presentato l’Ingegnere.”
“L’Ingegnere?”
“Dico l’Ingegnere ma sapete chi intendo… intendo Lui…”
“Oh”
“Addio” Ultime parole di ennio Doris.
“No! Ti prego!” Grida Amanda gettandosi in una pozza iridescente piena di mozziconi. A questo punto si nota che ha il cappello e la sciarpa vezzosamente abbinati di color verde marcio.
Scena madre. Stop.




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