Friday, December 21, 2007

biondini alla riscossa



Ora mi ritrovo col mio amico e Amanda. Sono entrambi fatti di LSD. Soffrono di sinestesie. I suoni diventano oggetti, gli odori suoni, le palpazioni permettono di annusare.
Parlo solo io. Loro si dedicano alle vette della percezione. Dico che il fatto di non aver incontrato Monsieur Le Chevalier non è poi così drammatico, forse in relazione con la vicenda della raccomandazione di un’attricetta che dovrebbe far cadere il Senato, la maggioranza, il Governo, l’Italia. Vicenda da bel paese. Il Maestro di tutti noi potrebbe essere rimasto folgorato da questa clamorosa folgorazione, questa sublime rappresentazione fulminante dell’italietta, come la chiama Amanda “typical italian issue”.
Dico anche ad Amanda senza ottenere risposta intelligibile che dovrebbe insistere sul fatto del bagno sporco di feci. L’assassino, così pare, avrebbe fatto pupù dopo l’omicidio. C’è chi vomita e chi caga. Oppure prima di uccidere, anzi il movente sarebbe stata un’invettiva della vittima tipo “cagarone!” e da qui si sarebbe scatenata la violenza omicida. Provo a far ricordare al mio amico, che osserva estasiato una pipa in acero, il filmino che girammo in gioventù “La notte dei coprafagi” dove il movente principale degli omicidi era cibarsi delle feci della vittima. Anche in questo caso il fatto che il bagno in un secondo tempo sia stato trovato pulito potrebbe far pensare a qualcosa di simile. Si potrebbero attribuire tutti gli omicidi allo stesso soggetto, anche se uno di fantasia e uno reale, che nel caso di Peruga avrebbe messo in atto il più classico dei “ritorni”. “The return”, come dice Amanda.
Provo ad interrogare Amanda sulle circostanze della sua evasione, ma costei svolazza nell’aere come Isadora Duncan. Pare che quell’impiccagione fosse parte di una performance di una detenuta rumena. Iperattiva bipolare in fase maniacale. Prima del gesto estremo si vantava che suo padre era uomo d’onore. Pare che nei pressi di Timisoara si fosse trovato a far la fila presso un chiosco di banane ossia un’ortolano (greengroacer, laganà). Vicino a questo ce ne era un altro in concorrenza, più o meno con gli stessi ortaggi. Dopo poco la fila del secondo si era esaurita così che il padre avrebbe potuto accelerare i tempi cambiando chiosco, ma il galantuomo no, non aveva cambiato, era rimasto in virtù del patto morale instaurato col primo e questo gli aveva comportato un dispendio di tempo di circa dieci minuti. Di questa persona la giovane rumena era orgogliosa di essere figlia. Per lui avrebbe inscenato una crocifissione, ma mancando le risorse si era accontentata di una impiccagione con bellissimi abiti etnici: gonna bianca ricamata, pettorina di pannolenci, pettinatura culminante in una corona di fiori.
Insomma, come già si sa nel contesto di questa sceneggiata la nostra Amanda se la sarebbe svignata e adesso tocca a noi dover gestire questa presunta maniaca sessuale, proprio oggi che siamo venuti a sapere che il principale sospettato dell’omicidio di Garlasco, certo Alberto Stasi, avrebbe avuto un vizietto concernente una certa passione per i pargoletti. Così si spiegherebbe sia lo scarso interesse sessuale per la fidanzata, sia la necessità di eliminarla dalla faccia della terra. Inquietante anche una certa somiglianza con l’amichetto di Amanda, il Raffaele Sollecito, ponendosi così la lombrosiana questione della pericolosità dei biondini inquietanti col fiso affilato e l’aria gelida…
Speriamo non trovarci uno dei due o entrambi da dover gestire dalle nostre parti, già basta e avanza la vecchia Amanda.
Ma ora si pone una questione più leggera. Si avvicina la moglie del mio amico, la nota Criceta, che pare ieri sia stata invitata ad una cena di lavoro e quindi minaccia di elencare tutto il menu (fiorentina pepata, ravioli alle erbette, arancini ripieni di riso) con esaltazione del favoloso rapporto qualità-prezzo. Ci fa pure sapere che comunque quello che fa sua madre è meglio e che ci porterà in quel ristorante alla prima occasione. Essèprosègue!

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