Sunday, December 23, 2007







“sapete” dice il mio amico “che a new york e nelle città satelliti e anche in alcuni paesoni del Maine si sta diffondendo l’usanza in alcuni centri benessere di giovinetti persiani che leccano la vulva alle signore bene?”
“cosa?” borbotto io osservando il whiskey che mi sta insidiando.
“ma tu dici delle cose senza senso. Dove hai letto tutto ciò, su Cosmopolitan?” Dice Criceta mentre si lima le unghie.
“sono notizie che si diffondono” dice lui.
“si diffondono in quel verminaio del tuo cervello bacato!”
“ma è tutto vero! A volte mi fate proprio schifo dal gran che siete ingenui. Un tempo mi facevate tenerezza. Oggidì mi fate schifo!”
“oggidì….”
“insomma, queste fanno depilazione, lampada, massaggio, poi si mettono tutte nude in posizione col loro bel sesso lucido e pelato e i ragazzi fanno il loro lavoro sottopagato!”
“ecco lo sfruttamento! La globalizzazione! E giu! Bombe! Mcdonald! Cunnilingus!” Dico io e trangugio senza pietà. Chiudo gli occhi e vedo la mia gastroscopia perfetta.
“a parte che credo siano pakistani e non iraniani, comunque appartenenti al politeismo induista di tipo tantrico” si corregge il mio amico che ora si avvicina pericolosamente al whiskey “poi volevo sottolineare che la faccenda può anche essere impegnativa e noiosa. A volte non ci si eccita nemmeno in circostanze favorevoli. Spesso il lavoro viene fatto dentro sale promiscue e i ragazzi sono vestiti di lindi pigiami bianchi, mentre le donne sono nude anche se molte di loro vorrebbero coprirsi le tette.”
A questo punto io e Criceta ci accorgiamo che il mio amico ha una siringa di eroina piantata nel braccio. Ci guardiamo con sguardo eloquente. Come soggetti esperti nel dividere le zuffe tra detenuti in un carcere di massima sicurezza ci dividiamo il lavoro: io la siringa e lei l’uomo, ed eseguiamo in un attimo. Tutto bene, senza spargimento di sangue. Nessuno si punge, nessuno si macchia, nessuno si prende l’AIDS.
“sei uno stronzo!” grida Criceta.
“sei distratto.” La correggo io.
“Ora uno di voi due mi lecca la figa! Subito!”

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