Sunday, January 27, 2008

THERESE



Gasparone e Maselli sono i tipici elementi che entrano la mattina abbastanza presto in casa d’altri e non si sa cosa vogliono. Si sa che non sono ladri, sono lavoratori con le idee non tanto chiare e con enormi problemi di espressione.
“Cosa fate?”
“cosa volete?”
“Il mestolo!” dice Gasparone.
“che mestolo?”
“E’ qui che abita Rita Saluzzi?” chiede maselli.
“Ma chi è?”
“stuccatura.” Dice Gasparone.
Il mio amico dorme della grossa in preda ai sedativi. Scaramella è arrivato assai presto e se ne sta in giacca cravatta e mutande a tostarsi pane e bacon. Io dico rivolto a Julia:
“Mi tornano in mente le parole di Saulos. Diceva che la nostra società facilita la bontà cercando di eliminare la miseria. E’ più complicato maltrattare un bambino se non si è afflitti dalla povertà, bisogna essere proprio cattivi perché lo stress non ti giustifica più. Per uno benestante essere cattivo è quasi sempre inutile, gli basta farsi gli affari suoi. Dunque per perseguire la bontà è necessario salire un gradino rispetto ai consueti rapporti sociali. Un professionista un medico, un infermiere un avvocato non ha alcun bisogno di essere buono per svolgere il proprio lavoro, gli basta il dovere e la responsabilità. Quindi per perseguire la bontà è necessario spostarsi di un passo rispetto alle facili convenzioni, bisogna insomma trasgredire.”
“bel discorso.” Dice Julia “ma non vedo come si attagli a quel ladruncolo.”
“Oh saulos, saulos. Sarà ancora in vita?”
“Certo che lo è, coglione.”
Il mio amico si sveglia lentamente e dice a Gasparone e Maselli con la voce impastata.
“La cosa più dolorosa nel delitto di Treviso è che è stato compiuto da un falegname. Proprio a ridosso del Natale. Un falegname dovrebbe essere mansueto, piallare, leigare, intagliare il compensato. Con calma, precisione, abnegazione. Dovrebbe accogliere le persone che vengono a commissionargli un lavoro offrendo una calda tazza di caffè, non uccidere donne dedite alla registrazione notarile e tagliarle a pezzi profittando di quel poco di abilità professionale applicabile al crimine.”
Gasparone e maselli paiono piuttosto impressionati. Il mio amico si gira e torna a dormire con una scurreggia.
“intenderesti bontá in senso cristiano?”
“ma anche ebraico... gesú era innanzi tutto un predicatore ebreo la nozione di bontá l'aveva preso da quella cultura”
“per sicurezza faresti bene a chiedere a un rabbino”
sí lo faró
“non farai la cazzata di entrare nel cattolicesimo”
“non credo non potrei sopportare elementi negativi insopportabili la preghiera come tornaconto personale elargito da un Dio presunto buono, gli ex voto, l'inclusivitá eccessiva di santi amici e parenti fanti nani e ballerine, la predicazione di san paolo saulo di tarso
“saulos?”
“sí proprio lui... mi ricordo che ha detto che il suo non poteva essere un furto visto che la droga non si vende nei negozi allora ammesso che gli serviva, dove mai poteva prenderla?”
“E' poco perinente sia la sua che la tua osservazione... lui ha fregato da uno spacciatore... il discorso potrebbe essere valido se fosse stato che so... un infermiere che avesse assorbito stupefacenti dall'armadietto del reparto. In questo caso non sarebbe perseguibile perché lui aveva estremo bisogno di qualcosa che gli stava sotto il naso e che non poteva procurarsi diversamente se non ricorrendo ad un mercato illegale, poco pulito, con roba tagliata, non sterile e foriera di overdose... ma prosegui il tuo argomentare anti-papalino”
“Dicevo che ho grossi problemila storicizzazione la falsificazione normalizzazione dei vangeli la falsa resurrezione”
“peró la crocifissione ti interessa”
“mi interessa il tema se crocifiggi il tuo simile crocifiggi il tuo dio una perdita di senso della violenza ma anche di tutto l'agire umano per questo il messia avrebbe detto non fate nulla fino a che non ritorno”
“un bel motto per gli ignavi. Ma dimmi qualcosa su Edith Stein.”
“Una bella bizzarrona. Ebrea fattasi suora cattolica che ha accettato di morire da ebrea nel marasma dell'olocausto. Per quanto ne approvi il piglio intransigente, la verve da oplita alle Termopili, non approvo il suo passaggio al cattolicesimo, anche se lo capisco bene in termini di radicalitá. Una suora é una vera estremista, non esiste un vero corrispettivo nell'ebraismo e nelle altre religioni se non il buddismo ma sempre centrato sulla figura maschile. Un personaggio enorme che va inserito nell'ambito delle Sante Terese. D 'Avila, di Lisieux, e lei: Teresa Benedetta della Croce. Non é bellissimo? Tra tutte le cose che si hanno e che non ci si puó dare la santitá é il dono piú meraviglioso. Meglio del tocco magico mancino di Diego Armando o dei pianti a dirotto di Bob De Niro. In Therèse era semplicemente lapalissiano. La giovane etá, il misticismo innato, la morte incombente, il sorriso sulle labbra. Poi si apprende che é la tubercolosi che puó provocare, con la sua frbbricola, questo stato di perenne estasi, come nei personaggi della Montagna Incantata. Ma in fondo che importa? Ció che conta é il risultante fenomenologico, non le cause, i pezzi del balocco. Ció che vediamo é l'incontrastata grandezza della santitá, ingigantita invece che sminuita dall'eventualitá della mancata esistezza del supremo.”
“E di Saulos cosa mi dici?”
“Bé, anche lui ha la sua sconclusionata grandezza

Wednesday, January 16, 2008

QUADRUPLA




Il mio amico si è fatto la quadrupla. Consiste nell’associazione tra cocaina, eroina, tetraidrocannabidolo e alcool. Se ne sta con gli occhi sbarrati, in posizione di tre quarti sul divano e respira per modo di dire. Ogni tanto l’infermiere gli misura la pressione, naturalmente per burla. E’ molto stupido fare per ischerzo una cosa che normalmente si fa al lavoro, ma l’infermiere è così, a tratti pare abbia problemi di metarappresentazione.
Criceta dice:
“Ebbi un fidanzato che si bloccava. Mentre rideva o mentre tossiva, più raramente mentre piangeva. E’ un disturbo che si chiama cataplessia.Una volta successe in occasione di una sorpresa. Sua madre si era presentata vestita da Diabolik ancora non so perché non eravamo nemmeno a Carnevale. Era una donna non alta e col fisico schiacciato, sembrava una sottiletta nera. Anch’io rimasi sbigottita e la cosa passò oltre. Invece una volta successe mentre scopavamo. Era una delle prime volte. Lui si fermò, fermo, rigido, ma non proprio stecchito. Io pensai: cazzo questo ha pratica di sesso tantrico, che sballo!”
“Invece era epilettico.”
“No, cretino: catalettico!” dice l’infermiere.
“Idioti!” dice il mio amico “CATAPLETTICO. Dal greco cata, basso. E dal latino plexus, intreccio. Basso intreccio. Si vede che un tempo gli si aggrovigliavano le dita dei piedi, come a Fantozzi.” “?????”
“Stupore!” Rincara la dose il mio amico. E’ proprio a bolla. Perfetto. “Vuole dire solo stupore in greco! Devo insegnarvi tutto. Topi! Negri! Comunisti! Chicanos! Ariani! Fottuti indooculo!”
Serpeggia ancora stupore, fresco fresco.
“E poi come è andata a finire?” chiedo io infine.
“Ah” dice lei “Se non ricordo male mi eiaculò sulla caviglia.”
“Che schifo!” Osa dire ancora il mio amico.

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